Kako (incrociatore)

Kako
Descrizione generale
TipoIncrociatore pesante
ClasseFurutaka
ProprietàMarina imperiale giapponese
Ordine1922
CantiereKawasaki (Kōbe)
Impostazione17 novembre 1922
Varo10 aprile 1925
Completamento20 luglio 1926
Radiazione15 settembre 1942
Destino finaleAffondato il 10 agosto 1942 a est di Kavieng
Caratteristiche generali
Dislocamento8 230 t
A pieno carico: 9 580 t
Lunghezza183,53 m
Larghezza15,77 m
Pescaggio5,56 m
Propulsione12 caldaie Kanpon e 4 turbine Kawasaki-Curtis a ingranaggi a vapore; 4 alberi motore con elica (102 000 shp)
Velocità34,5 nodi (66 km/h)
Autonomia6 000 miglia a 14 nodi (11 100 chilometri a 26,60 km/h)
Equipaggio625
Armamento
Armamento
  • 6 cannoni da 200 mm Type 3 modello 1
  • 4 cannoni Type 11 da 76 mm
  • 2 mitragliatrici da 7,7 mm
  • 12 tubi lanciasiluri da 610 mm
Corazzatura
  • Cintura: 76 mm
  • Ponti: 32 mm (coperta); 48 mm (primo)
  • Barbette/magazzini: 50 mm
  • Torri: 25 mm
Mezzi aerei2 idrovolanti
Note
Dati riferiti all'entrata in servizio
Fonti citate nel corpo del testo
voci di incrociatori presenti su Wikipedia

Il Kako (加古?) è stato un incrociatore pesante appartenente alla Marina imperiale giapponese, seconda e ultima unità della classe Furutaka e così chiamato in onore del fiume omonimo che scorre nella prefettura di Hyōgo.[1] Fu varato dal cantiere navale Kawasaki a Kōbe, nell'aprile 1925.

Appartenente alla 6ª Divisione incrociatori sin dai primi anni trenta, partecipò a diverse missioni lungo le coste della Cina e fu modificato, riequipaggiato e rimodernato più volte tra 1927 e 1937. Assieme al gemello Furutaka e ai quasi identici Aoba e Kinugasa riformò alla fine del decennio la divisione, che nell'imminenza della guerra in Estremo oriente fu assegnata alla 4ª Flotta, responsabile delle operazioni nell'Oceano Pacifico centrale e sud-occidentale. Dal dicembre 1941 in avanti fu presente in successione alla conquista di Guam, di Wake, di Rabaul e all'invasione di Lae-Salamaua in Nuova Guinea orientale. Nel maggio 1942 partecipò inoltre alla complessa battaglia del Mar dei Coralli, fallendo nel proteggere la portaerei leggera Shoho. Dopo una revisione negli arsenali giapponesi, tornò nel settore delle isole Salomone a inizio luglio e alla fine del mese fu riassegnato con i gemelli all'8ª Flotta, con quartier generale a Rabaul: nella notte tra l'8 e il 9 agosto prese parte, con tale formazione, alla battaglia dell'isola di Savo senza subire alcun danno. La mattina presto del 10, tuttavia, mentre procedeva alla volta di Kavieng con gli incrociatori gregari, fu squarciato da tre siluri lanciati da un sommergibile statunitense: affondò in pochi minuti con perdite comunque contenute tra l'equipaggio.

  1. ^ (EN) Japanese Ships Name, su combinedfleet.com. URL consultato il 2 giugno 2016.

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